lunedì 25 marzo 2013

Messa con i fotografi

foto di Michał Werschler. Il Papa continua la piccola tradizione di invitare alla messa del mattino che celebra nella cappella di Santa Marta dipendenti vaticani. Oggi è stata la volta dei dipendenti del Servizio Fotografico dell' Osservatore Romano, con il loro direttore, il salesiano don Sergio Pellini. Era presente anche il direttore del giornale vaticano, Giovanni Maria Vian. Anche oggi hanno concelebrato con papa Francesco, l'arcivescovo emerito di Quito, cardinale Raul Eduardo Vela Chiriboga, il segretario della Congregazione dei vescovi, monsignor Lorenzo Baldisseri, monsignor Battista Ricca direttore della Domus Santa Marta, della Cassa Romana del Clero e della Domus Paolo VI, e monsignor Alfred Xuareb, che era il secondo segretario di papa Ratzinger e attualmente aiuta il nuovo Papa per le funzioni di segreteria. Durante la Settimana Santa, pensiamo alla «pazienza» che Dio ha con ognuno di noi, ha detto Papa Francesco durante la breve omelia della Messa presieduta nella Cappella della Casa Santa Marta alla quale erano presenti, tra gli altri, i giornalisti de L'Osservatore Romano. Papa Francesco - riferisce Radio Vaticana - ha preso spunto dalla scena del Vangelo di oggi, nel quale Giuda critica la scelta di Maria, sorella di Lazzaro, di ungere i piedi di Gesù con trecento grammi di prezioso profumo: meglio sarebbe stato, sostiene Giuda, venderlo e dare il ricavato ai poveri. Giovanni nota nel Vangelo che a Giuda non interessavano i poveri ma i soldi, che rubava. Eppure, ha osservato il Papa, «Gesù non gli ha detto: `Tu sei un ladro´. È stato paziente con Giuda, cercando di attirarlo a sé con la sua pazienza, con il suo amore. Ci farà bene pensare - ha aggiunto - in questa Settimana Santa, alla pazienza di Dio, a quella pazienza che il Signore ha con noi, con le nostre debolezze, con i nostri peccati». Commentando il brano di Isaia della prima lettura, Papa Francesco ha esclamato: «Quando si pensa alla pazienza di Dio: quello è un mistero! Quanta pazienza ha Lui con noi, facciamo tante cose, ma Lui è paziente». E lo è «come quel padre che il Vangelo dice che ha visto il figlio da lontano, quel figlio che se n'era andato con tutti i soldi della sua eredità». E perché, si è chiesto il Papa, l'ha visto da lontano? «Perché tutti i giorni andava in alto a guardare se il figlio tornava». Papa Francesco - riferisce sempre Radio Vaticana - ha così concluso: «Pensiamo in questa Settimana: come è stata la pazienza di Gesù con me? Soltanto questo. E poi, uscirà dal nostro cuore una sola parola: Grazie per la tua pazienza». (vaticaninsider.lastampa.it)

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