venerdì 8 maggio 2015

Papa Francesco e la Lazio



“‘Nella concordia le piccole cose crescono, nella discordia le più grandi decadono’. La vostra lunga storia ha confermato quest’antica sentenza: nata come piccola realtà podistica, la ‘Lazio’ nel corso degli anni si è arricchita di diverse attività associate e si è articolata in numerose sezioni sportive”. Lo ha detto Papa Francesco, ricevendo in udienza la Società Sportiva Lazio. Per il Pontefice, “un merito della polisportiva Lazio è quello di avere operato per dare pari dignità a tutti gli sport. In Italia, come anche nel mio Paese, in Argentina, si rischia di parlare sempre del calcio e di trascurare gli altri sport”. Invece “ogni disciplina sportiva ha un suo valore, non solo fisico o sociale, ma anche morale, in quanto offre la possibilità alle persone, specialmente ai ragazzi e ai giovani, di crescere nell’equilibrio, nell’autocontrollo, nel sacrificio e nella lealtà verso gli altri”. A volte “capita che un ragazzo o una ragazza, per gli allenamenti e le gare, lasci perdere la Messa, la catechesi… Questo non è buon segno, vuol dire che si è persa la scala di valori. Come pure non bisogna trascurare lo studio, le amicizie, il servizio ai poveri”. In realtà, “il vero sport favorisce la costruzione di un mondo più fraterno e solidale, contribuendo al superamento di situazioni di ingiustizia e di disagio umano e sociale”.  agensir.it


sabato 2 maggio 2015

La S.S. Lazio dal Papa













Nuovamente in Vaticano, quindici anni dopo l’ultima volta: giovedì 7 maggio p.v., alle ore 12, la Società Sportiva Lazio sarà ricevuta in Vaticano da Papa Francesco. Un appuntamento emozionante per le sezioni sportive ed attività associate del Sodalizio che saranno presenti nella Sala Paolo VI (l’ex Sala Nervi) con tutti i propri atleti e dirigenti.
Papa Francesco, amante dello sport e del calcio in particolare, già nel maggio 2013, pochi giorni prima della finalissima della Tim Cup svoltasi allo Stadio Olimpico, incontrò sul sagrato di San Pietro le delegazioni della Lazio Calcio e della A.S. Roma. Stavolta, però, saranno tutte le componenti della Polisportiva più grande e più articolata d’Europa a varcare la soglia dell’Auditorium Paolo VI.
L’ultima volta accadde il 27 ottobre 2000 quando Papa Giovanni Paolo II, al termine di un momento spirituale di altissima suggestione - con la Società Sportiva Lazio guidata dall’allora Presidente Generale Renzo Nostini - sventolò una sciarpa biancoceleste, tenendo tra le mani anche una casacca con i colori sociali: una foto che è nel cuore di ogni Laziale. Quell’udienza, nell’ambito del Giubileo, si svolse quasi a chiusura delle cerimonie commemorative del centenario della fondazione della Società.
In altre tre occasioni, per la cronaca, fu la Lazio Calcio ad essere ricevuta in Vaticano, accolta da Pio XII il 27 novembre 1948, da Papa Giovanni XXIII il 26 settembre 1959 e da Paolo VI il 4 marzo 1964. In quelle circostanze la delegazione della Lazio Calcio venne integrata da membri ed atleti appartenenti alle Sezioni dell’epoca.
Stavolta, invece, la partecipazione raggiungerà numeri da record, con tutti gli ottomila posti di cui dispone la Sala Paolo VI occupati da dirigenti ed atleti biancocelesti. Un formidabile colpo d’occhio, una giornata straordinaria per gli atleti e i dirigenti che presenzieranno all’udienza e un sicuro motivo di orgoglio per tutti i nostri appassionati.
Quindici anni fa, nell’ottobre del 2000, furono ventotto le sezioni ricevute in udienza da Papa Wojtyla. Stavolta, con oltre il doppio di Sezioni che si daranno appuntamento davanti all’ingresso della Sala Paolo VI, l’evento – per l’entusiastica presenza della numerosissima famiglia biancoceleste – è destinato ad entrare legittimamente nella storia ultracentenaria del Sodalizio. 

venerdì 1 maggio 2015

Ricordate chi ha fame

"Sono lieto di unire la mia voce alla vostra", ha esordito il Papa in collegamento dal Vaticano con la cerimonia di inaugurazione di Expo. "La mia voce è la voce dei pellegrini nel mondo intero, è la voce di tanti poveri che fanno parte di questo popolo e con dignità cercano di guadagnarsi il pane col sudore della fronte. Vorrei essere loro portavoce - ha continuato Bergoglio -. Cerchiamo di non sprecare questa occasione, di pensare alle persone che oggi non mangeranno in un modo degno". Il Papa ha parlato del paradosso dell'abbondanza, del problema degli "scarti": "Expo è l'occasione per globalizzare la solidarietà". "Nutrire il pianeta, energia per la vita è il tema scelto. Anche per questo dobbiamo ringraziare il Signore, purché non resti solo un tema e sia accompagnato dalla coscienza dei volti. Quelli di milioni di persone che oggi hanno fame". Poi ha ricordato i lavoratori, "i più umili, quelli che sono riusciti grazie ad Expo a portare a casa il pane quotidiano". 

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